Cerca
La mia mailLa mia mail
Come raggiungerciCome raggiungerci
Chi e doveChi e dove
Univaq

Dipartimento di Scienze Umane

 
  • Home Page
Menu
  • Home
  • Dipartimento
  • Didattica
  • Ricerca
    • Convegni e seminari
    • Progetti PRIN
    • Progetti di ricerca del DSU
    • Laboratorio di archeologia
    • Laboratorio di cartografia
    • Laboratorio di documenti d'archivio e librari
    • Laboratorio Multimediale e di Digital Humanities (DHLab)
      • MaN (Manoscritti Antinoriani). Piattaforma digitale dei manoscritti di Anton Ludovico Antinori posseduti dalla Biblioteca Salvatore Tommasi dell’Aquila
      • Aquila Digital Humanities Archive (AQDH)
    • Centro di Ateneo per il Polo museale
    • Cultura teatrale
    • Centro Studi Transcodificazione
  • Terza missione
  • Servizi
  • Internazionalizzazione

Claudiano, appartenuto a Petrarca con note di Boccaccio

Paris, Bibl. nationale de France, Lat. 8082. Sec. XIII ex. Plinio appartenuto a Petrarca, con manicula e testina di poeta coronato di Boccaccio alla c. 4v.

Paris, Bibliothèque nationale de France, Latin 8082

 

Tipo di scrittura del codice: carolina

Datazione del codice e della scrittura: sec. XII

Tipo di scrittura adottato da Boccaccio: littera textualis

Provenienza: Francia

Dimensioni: mm 262 x 161 (164 x 111)

Carte: cc. IV + 106 + III’

 

Contenuto:

Claudianus, Claudius, De raptu Proserpinae (cc. 1r-14r)

Claudianus, Claudius, In Rufinum (cc. 15r-27v)

Claudianus, Claudius, De bello Gildonico (cc. 27v-34v)

Claudianus, Claudius, In Eutropium (cc. 34v-49v)

Claudianus, Claudius, De nuptiis Honorii et Mariae (cc. 49v-55v)

Claudianus, Claudius, De III consulatu Honorii (cc. 55v-58v)

Claudianus, Claudius, De IV consulatu Honorii (cc. 58v-66v)

Claudianus, Claudius, De VI consulatu Honorii, vv. 601-11 (c. 71v)

Claudianus, Claudius, De consulatu Stiliconis (cc. 71v-87v)

Claudianus, Claudius, De VI consulatu Honorii (cc. 87v-96r)

Claudianus, Claudius, De bello Getico (cc. 96r-104v)

 

Link della riproduzione: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8446935b/f18.item.r=8082.zoom#

Bibliografia: FIORILLA, I classici, pp. 64-74; Boccaccio autore e copista, pp. 370-72 (T. De Robertis-M. Fiorilla); Autografi, p. 55 (M. Fiorilla-M. Cursi).

 

 

Descrizione:

Il codice appartenne a Francesco Petrarca, che vi appose un numero copioso di marginalia. Di Boccaccio sono state riconosciute la testa coronata e la manicula sul margine sinistro della c. 4v, entrambe relative al medesimo verso: «Florentine, mihi: tu mea plectra moves» (Rapt. Pros. II, Praef. 50). Questi segni di lettura sono tuttavia estremamente significativi. Probabilmente il Certaldese ha frainteso il pentametro, ritenendo il vocativo Florentine un aggettivo sostantivato col quale Claudiano avrebbe indicato sé stesso, mentre in realtà Florentine è un nome proprio, da identificare con il Florentinus importante funzionario romano dei tempi degli imperatori Valentiniano II e Teodosio, praefectus urbi tra il 395 e il 397 d.C., che è il dedicatario del II libro del De raptu Proserpinae. Tale erronea lettura fece maturare in Boccaccio, e anche in Petrarca, il convincimento dell’origine fiorentina del poeta Claudiano, che sarebbe stato la prima gloria letteraria di Firenze. Il Certaldese la sostenne in più opere, in particolare nel Trattatello dove, rivolgendosi alla stessa Firenze, scrisse: «…avendoti lasciato l’antico tuo cittadino Claudiano cadere delle mani» (I red., 99). Meno sicura l’allusione a Claudiano nel carme Ytalie iam certus honos indirizzato attorno al 1352 a Petrarca, esortato a leggere la Commedia dantesca, in cui l’Alighieri è definito «gloria gentis / altera Florigenûm» (vv. 20-21, 2a red.): si può intendere altera come ‘seconda’, sottintendendo che Claudiano fosse la ‘prima’ gloria del popolo fiorentino, ma è stato proposto di intendere altera non in senso cronologico, ma come ‘altra’, ‘seconda tra due’, ritenendo che l’allusione fosse allo stesso Petrarca. Nel ms. Firenze, Bibl. Riccardiana, 627, in corrispondenza di un passo di Orosio relativo al paganesimo di Claudiano, Boccaccio appose la nota «Claudianus florentinus fuit». Nello Zibaldone Magliabechiano (Firenze, Bibl. Nazionale Centrale, Banco Rari 50), c. 189r [231r], il Certaldese compilò, a seguire il Compendium di Paolino Veneto, un elenco di doctores di età teodosiana in ordine grossomodo cronologico, in cui Claudiano è registrato con queste parole: «Claudianus poeta natione florentinus Tuscie tempore quo supra». Il segmento natione florentinus Tuscie è un'aggiunta boccacciana, poiché nell’antigrafo del Certaldese, il ms. Paris, BNF, lat. 4939, c. 80v, si legge soltanto «Claudianus poeta». Boccaccio ebbe un ripensamento sulla patria fiorentina di Claudiano in età più matura, probabilmente negli anni Sessanta del Trecento, giacché si può osservare che nell’autografo delle Genealogie deorum gentilium, il ms. Firenze, BML, Plut. 52.9, richiamando Claudiano, dapprima scrisse «de ea scripserit concivis meus Claudius Claudianus» (c. 12v), ma successivamente erase le parole concivis meus. Nessun cenno all’origine fiorentina di Claudiano è presente nelle Esposizioni sopra la Commedia, dove questo autore è nominato. La presenza dell’accenno alla fiorentinità di Claudiano nella Ia redazione del Trattatello, databile agli inizi degli anni Cinquanta, suggerisce l’ipotesi che Boccaccio abbia vergato la manicula e disegnato la testina coronata fin dal primo soggiorno presso Petrarca nella primavera del 1351, quando il Certaldese fu inviato quale ambasciatore del Comune di Firenze incaricato di recapitare al poeta del Canzoniere la lettera di invito a tornare nella città toscana.

 
Università degli Studi dell'Aquila
© Copyright 2025
Università degli Studi dell'Aquila
Dipartimento di Scienze Umane

Link utili

  • Albo ufficiale
  • Accessibilità
  • Privacy
  • Note legali
  • Amministrazione trasparente
  • Course catalogue
  • Segreteria virtuale
  • Crediti
  • Contatti
  • Mappa del sito

Seguici su