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Lettera a Del Chiaro

Perugia, Archivio di Stato, Carte Del Chiaro, carta senza segnatura

Materia: cartaceo

Dimensioni: mm 90 x 225

Provenienza: Firenze

Tipo di scrittura adottata da Boccaccio: corsiva di base mercantesca

Datazione: 1366

 

Contenuto:

Giovanni Boccaccio, Lettera a Leonardo del Chiaro

 

DESCRIZIONE:

 

Si tratta dell’unica lettera boccacciana in volgare pervenutaci in autografo, ed è peraltro sottoscritta: «Il tuo Giovanni di Boccaccio». È indirizzata al concittadino certaldese Leonardo Del Chiaro, e fu inviata da Certaldo ad Avignone il 20 maggio 1366. Figlio di messer Botte, Leonardo gestiva con i fratelli un banco di cambio nella città francese, al tempo sede pontificia, come si ricava anche dall’indirizzo del mittente scritto nel verso del cartoncino dallo stesso Boccaccio: «Leonardo Del Chiaro da Certaldo ne’ cambi in Vignone». Dal verso della carta si apprende anche la data in cui la missiva fu recapitata al destinatario, che di suo pugno ha annotato l’accusa di ricevuta: «Addì XVIII ggiunio ’366».

È una lettera privata, di fatto un biglietto, in cui Boccaccio dà informazioni molto telegrafiche, privo di ogni velleità letteraria. Adoperando toni che denunciano una certa familiarità con il cambiatore, Boccaccio, che aveva lasciato Avignone da circa un anno, dopo un soggiorno in veste di ambasciatore del comune di Firenze presso papa Urbano V, lo aggiorna su alcuni dei più recenti eventi che hanno coinvolto alcune loro comuni conoscenze, non senza sottolineare all’inizio il fatto di avergli inviato già tre o quattro lettere nei mesi precedenti rimaste però prive di risposta. Tra le informazioni date da Boccaccio spicca, per l’interesse storico, la notizia dell’arresto presso Spoleto del capitano Anechino di Baumgarten (noto anche come Anichino o Giovanni di Bongardo, in tedesco Hanneken von Baumgarten).

Questo importante documento, che era finito all’interno di una legatura cinquecentesca, fu ritrovato nel 1962 da Roberto Abbondanza presso l’Archivio di Stato di Perugia, dove è a tutt’oggi conservato, senza segnatura, rappresentando così l’unico autografo di Boccaccio custodito presso un Archivio. Dal punto di vista paleografico, è interessante perché si tratta dell’unico esempio di scrittura corsiva di Boccaccio da affiancare allo Zibaldone Magliabechiano (escluse sporadiche annotazioni in scrittura ‘sottile’ che si individuano in alcuni codici).

Nell’edizione a tutt’oggi ancora di riferimento delle Epistole boccacciane, ossia quella curata da Ginetta Auzzas per la collana mondadoriana di Tutte le opere di Boccaccio, la breve lettera è stata pubblicata quale secondo testo dell’Appendice. Qualche rettifica alla trascrizione è stata tuttavia apportata da Giuliano Tanturli nella voce bibliografica indicata sopra.

 

Link della riproduzione: www.autografi.net/dl/resource/2826

 

R. ABBONDANZA, Una lettera autografa del Boccaccio; BOCCACCIO, Epistole (ed. Auzzas), p. 866; Autografi, p. 53 (Fiorilla-Cursi); Boccaccio autore e copista, pp. 386-387 (G. Tanturli)

 
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